Rupa Marya e Raj Patel. Infiammazione. Ed Feltrinelli, Milano, 2022.

Introduzione 

Quando gli esseri umani non sono concepiti come fini ma come mezzi, la loro utilità è valutata in base alla produttività e alla sottomissione dei loro corpi (M. Foucault). L’infiammazione è una reazione a fattori sociali e ambientali. Accompagna quasi tutte le malattie odierne: malattie cardio-vascolari (Cvd), cancro, malattie infiammatorie intestinali, Alzheimer, depressione, obesità e diabete. Eppure, nonostante l’evidenza dell’esistenza di legami, la medicina scollega le malattie dai contesti sociali e ambientali in cui si verificano. Per capire che cosa porta all’infiammazione e alle malattie dobbiamo tenere conto delle condizioni sociali e ambientali cui sono esposti i nostri corpi, ossia dell’esposoma. Le condizioni sociali e ambientali sono il riflesso della nostra propensione al dominio che si vuole estendere dalla natura fino agli altri esseri umani che possono essere sacrificati, a loro volta, sull’altare dello sfruttamento e del profitto. Si tratta, secondo gli autori, di una mentalità colonialistica. Ma come può conciliarsi questo quadro pessimistico col fatto che la longevità è aumentata nel mondo, che i vaccini ci hanno protetto da epidemie letali e non si sono mai visti tanti centenari? In realtà, però, nel UK da più di un decennio l’aspettativa di vita si è appiattita; negli Usa dal 2015 è calata per tre anni consecutivi, ancor prima che arrivasse il Covid-19. A New York, se sei nera, hai 12 volte più probabilità di morire di parto rispetto a una donna bianca. Tutto questo deve fare riflettere anche perché nel frattempo scienza e tecnologia sono continuate a progredire. Occorre riumanizzare la medicina. E’ servito, ad esempio, allegare la foto del paziente alle immagini della Tac per ottenere delle letture più meticolose. Gli animali non sono solo carne, la terra non è solo suolo, gli uomini non sono solo risorse. Lo studio della medicina non può prescindere da quello della ecologia perché gli umani non sono singoli individui, ma sono costituiti da una moltitudine di esseri che vivono dentro di noi, su di noi e attorno a noi. Occorre, quindi, studiare il modo in cui i sistemi interagiscono per creare salute oppure malattia, in armonia o in disarmonia. Questo è il perno della rivoluzione del sapere medico. Il 60% delle malattie infettive umane deriva da patogeni che ci sono stati trasmessi da altri animali. La nostra guarigione individuale è legata alla guarigione della nostra società e alla possibilità di guarire gli ecosistemi da cui dipende la nostra vita. Adottare questa visione olistica equivale a praticare la medicina profonda. Dato che la diagnosi è sistemica, saranno sistemici anche i nostri interventi. Come insegnava Pascal, bisogna comprendere il tutto per comprendere le parti, ma bisogna anche comprendere le parti per comprendere il tutto: è un monito a conciliare olismo e riduzionismo per riuscire a capire meglio. 1 Sistema immunitario Il sistema immunitario innato reagisce a un danno o una minaccia tramite l’infiammazione e i macrofagi. L’infiammazione acuta è attivata da profili molecolari associati ai patogeni e al danno. Nei processi di guarigione le citochine pro-infiammatorie vengono successivamente sostituite da quelle anti-infiammatorie. L’infiammazione cronica scatta in assenza di infezione. Possono provocarla ormoni e segnali nervosi che reagiscono allo stress psicologico. Nell’infiammazione cronica i fattori esterni ambientali e sociali hanno la massima influenza. La somma di una vita di esposizioni a fattori non genetici di salute e malattia è definita “esposoma”. La moderna alimentazione, ricca di cibi iperprocessati e povera di fibre altera il microbiota intestinale e modifica il sistema immunitario che può creare infiammazione. Il sistema immunitario è modulato dall’esposoma. L’interazione dell’esposoma con il genoma provoca le disuguaglianze di salute e malattia. Il genoma è importante, ma l’esposoma ha il vantaggio di essere alterabile. Virchow fu uno dei fondatori della immunologia moderna. Nel 1848, anno della pubblicazione del Manifesto del partito comunista, aveva scritto che la medicina è una scienza sociale e che la politica è la medicina applicata su più vasta scala. Nel 1845 Engels aveva scritto un testo di epidemiologia: “La situazione della classe operaia in Inghilterra”. C’è anche il sistema sanitario adattivo o acquisito che è più specializzato nelle sue risposte e conserva i ricordi delle precedenti infezioni. Disfunzioni del sistema immunitario danno luogo a malattie autoimmuni e allergie. Il corpo umano non è tanto interessato al self, dal momento che è un assemblaggio di tante specie diverse. E’ più interessato al danno che all’estraneità. La risposta immunitaria si attiva in base ai segnali di allarme provenienti dai tessuti colpiti. I fagociti, che collegano il sistema immunitario innato e acquisito raccolgono questi segnali e li trasmettono ai linfociti T. Il microambiente del tessuto infiammatorio favorisce la trasformazione delle cellule normali in cellule cancerose, dando luogo alla progressione neoplastica. Quando il sistema immunitario funziona a livelli ottimali rileva e elimina le cellule cancerose neonate tramite la sua attività di immuno-sorveglianza. Se il tumore prolifera recluta una variegata popolazione di cellule immunitarie per la propria autoconservazione. Dopo il fumo di tabacco le infezioni sono la principale causa prevenibile di cancro (papilloma virus e cancro del collo dell’utero; epatite B e cancro epatico; helicobacter pylori e cancro gastrico). Per guarire un’infezione persistente i leucociti producono radicali liberi che, però, causano anche danni alle cellule e al Dna dei nostri tessuti. Diversamente dalla chemioterapia che danneggia le cellule tumorali, ma anche le cellule sane, la immunoterapia si propone di esaltare le proprietà del sistema immunitario per eliminare solo le cellule maligne. Ma potenziare il sistema immunitario comporta danni collaterali come enterocolite, epatite, polmonite, miocardite, problemi alla tiroide o all’ipofisi… Tra i pesticidi il glifosato favorisce le mutazioni epigenetiche del Dna. Quando i gruppi metilici si trovano nel Dna delle linee germinali le alterazioni possono essere trasmesse alle future generazioni. Il disturbo da stress post-traumatico è una malattia mentale caratterizzata da ansia, depressione e uno stato di iper-vigilanza. Esso ha ricadute sul sistema immunitario ed è fortemente associato a malattie infiammatorie. Il meccanismo per cui una realtà lesiva crea un danno nelle nostre cellule è l’accelerazione del loro processo di invecchiamento, deciso dalla lunghezza delle estremità dei nostri cromosomi chiamati telomeri. Le ferite e le cicatrici che la storia ha inferto all’esistenza di alcuni popoli si riflettono nei disturbi post-traumatici da stress e possono coinvolgere anche le generazioni più giovani che non sono state direttamente colpite (pag 66 biblio 244). Il processo di guarigione deve coinvolgere la ristrutturazione del mondo. L’immunità non è una questione risolvibile semplicemente al livello delle scelte individuali.


2 Sistema circolatorio   

Di fronte a uno stress psicologico acuto salgono i marker dell’infiammazione pro-infiammatori e viene rilasciata dagli epatociti la proteina C reattiva. Quando la condizione di stress perdura le citochine pro-infiammatorie fungono da continuo segnale d’allarme per l’organismo. L’ipotalamo reagisce di fronte all’aumento delle citochine in circolo stimolando i surreni al rilascio del cortisolo. Questo agisce sui propri recettori all’interno delle cellule per bloccare la risposta infiammatoria. Nello stress cronico, tuttavia, questi recettori oppongono resistenza di fronte al segnale continuo di elevati livelli di cortisolo e non riescono a bloccare l’infiammazione, Si va incontro a un’infiammazione di basso livello che impedisce un’adeguata risposta immunitaria di fronte a infezioni e lesioni tessutali. Lo stress cronico ha ricadute sulle nostre cellule e sul Dna. Le ha anche sui nostri figli tramite alterazioni epigenetiche nel genoma che possono essere trasmesse alla prole. Lo stress psicologico favorisce anche il danno ossidativo al Dna e questo causa un’erosione dei telomeri che porta a una senescenza prematura. Si calcola che fino al 30% della popolazione Usa ha questo tipo di infiammazione di basso livello (85). Si calcola anche che il 40% di chi soffre di malattie CV non è portatore di alcuno dei tradizionali fattori di rischio, ma è afflitto da stress. L’infiammazione può provocare lo sviluppo delle placche arteriosclerotiche e l’erosione dell’endotelio che porta alla trombosi. La riparazione ecologica che inizia in un punto può rivitalizzare l’itera rete. 


3 Sistema digestivo 

Le cellule del microbioma sono circa 10 volte più numerose di quelle del nostro corpo. È fatto di batteri, virus, funghi, protozoi, archi e fagi. Noi li ospitiamo con reciproco vantaggio. Quando arrivarono i mammiferi, i batteri avevano già 3 miliardi di anni. Il microbioma comprende quasi 2000 diversi tipi di organismi. Noi possediamo circa 20000 geni. Il nostro microbioma intestinale ne contiene circa 23 milioni. Sono importanti la biodiversità e l’equilibrio. Sono i nostri microbi che digeriscono i carboidrati complessi delle fibre vegetali insolubili creando acidi grassi a catena corta con proprietà anti-infiammatorie. Producono vitamina K (90%), fenilalanina e triptofano. Il microbioma è alla base dello sviluppo del sistema immunitario, endocrino e nervoso. Interagisce, infatti, con l’asse ipotalamo-ipofisario-surrenale. È  a sua volta condizionato dallo stress. Lo stress materno condiziona lo sviluppo del feto tramite il passaggio di un mocrobioma meno funzionale (disbiosi) oltre che attraverso meccanismi epigenetici. Per la perdita di peso conta la dieta ma anche il microbioma. Sono benefiche, per il  microbioma sano, la dieta mediterranea, vegetariana e vegana. Fanno male antibiotici, emulsionanti, zuccheri semplici, glifosato, pesticidi, fertilizzanti, cibi ultraprocessati e monocolture industriali. Ma fa male anche lo stress. Se si introdurranno nel microbioma umano, attraverso il passaggio tra batteri, geni che digeriscono la plastica, questi sottoprodotti causeranno altra infiammazione e altri tumori. 


4 Sistema respiratorio

 L’inquinamento dell’aria è il quarto fattore di rischio dei decessi prematuri (7), dopo ipertensione, fumo e dieta. A partire dall’Inghilterra del 200, le leggi sulle recinzioni delle terre comuni trasformarono i terreni comuni in proprietà private concentrando ancora di più la ricchezza nelle mani di pochi. Fu forse questo il peccato originale del capitalismo trasformando le foreste in beni di sfruttamento privato da fonte di combustibile, cibo, materiale di costruzione e riparo. L’inquinamento atmosferico è un insieme di gas pericolosi e di polveri sottili. Il particolato fine, quello inferiore a 2,5 micron, è il più dannoso perché si insinua in profondità nei polmoni. Può anche veicolare il virus Sars Cov 2, e ciò spiegherebbe come mai la pandemia si è diffusa così rapidamente in luoghi fortemente inquinati (52). Il particolato sottile entra in circolo e ha accesso diretto ai nostri organi innescando una risposta infiammatoria localizzata e sistemica (57). La parete di un alveolo è spessa una sola cellula,  circa 0,2 micron e ingloba i capillari. Qui i capillari rilasciano la CO2 e caricano l’ossigeno in una lunga fila di globuli rossi. La superficie complessiva degli alveoli misura circa 100 m2. Respiriamo circa 10.000 litri di aria al giorno. Quando nella sacca dell’alveolo, che misura circa 200 micron di diametro, arriva il particolato sottile dell’inquinamento atmosferico (PM 2,5), innesca una cascata di reazioni infiammatorie sia locali che sistemiche. Per prima cosa si creano dei radicali liberi, ossia molecole instabili con un elettrone in meno che, prima o poi, staccherà un elettrone a un’altra molecola come il Dna, proteine e lipidi generando stress ossidativo. Per di più i radicali liberi scatenano direttamente la risposta infiammatoria. Le particelle PM 2,5 avviano anche lo sviluppo di aterosclerosi e ipertensione e aumentano il rischio di diabete di tipo 2. L’infiammazione promuove lo sviluppo della resistenza all’insulina. A pagina 152 si spiega il significato di un acronimo che ci aiuta a ricordare gli effetti dannosi del cambiamento climatico: HEATWAVE. L’estratto delle foglie di fico ha un potere medicamentoso perché impedisce l’espressione delle citochine pro-infiammatorie (162). L’utilizzo dei roghi controllati tiene in equilibrio l’intero sistema ed è essenziale per il ciclo vitale di certi alberi come le sequoie. Le tribù californiana lo sapevano da migliaia di anni. 


5 Sistema riproduttivo 

Fu papa Nicola 5’ alla metà del 1400 a inaugurare “la dottrina della scoperta” che giustificava la tratta degli schiavi e legittimava il furto delle terre degli infedeli da parte dei cristiani. Questa legge del cristianesimo è stata riconosciuta per 4 secoli come legge delle nazioni negli Usa. A metà 1600 per Hobbes la casa era modellata sull’organizzazione statale. Il leviatano locale, l’uomo, proteggeva i membri della famiglia in cambio della loro obbedienza, così come faceva il sovrano nei confronti della società. Ma è facile immaginare quanto stress potesse generare questa tradizione che imponeva un tal genere di protezione e di obbedienza. Lo stress in una donna gravida crea cambiamenti epigenetici nei figli e nei nipoti che esitano in probabilità più elevate di parti prematuri (97). L’esclusione delle donne dai trial clinici è stata giustificata da 2 posizioni di ordine opposto: o le donne sono identiche agli uomini per cui è inutile includerle o sono così diverse che confonderebbero i risultati. 


6 Tessuto connettivo

 La pelle stabilisce i nostri confini. Pesa circa 4 kg e ha una superficie di circa 1,85 m2. Lo stress è il principale meccanismo che possediamo per reagire a un turbamento dell’omeostasi. Nel caso di stress acuto i sistemi nervoso, endocrino e immunitario mobilitano le citochine pro-infiammatorie e gli ormoni che ci permettono di adattarci. Nel caso di stress cronico la risposta biologica è l’infiammazione cronica. Più sei povero e più proteina C reattiva hai nel sangue. Discriminazione, stress post traumatico ed eventi avversi nell’infanzia preparano gli adulti all’infiammazione cronica. L’insegnamento della dermatologia usa basarsi esclusivamente su casi clinici di pazienti bianchi. Quando, però, si trattano malattie a trasmissione sessuale, si vedono solo genitali neri. Colombo mise piede nelle Americhe proprio mentre in Europa si scatenavano le persecuzioni di ebrei, rom  e altri migranti. Fu quella mentalità ad alimentare il colonialismo nelle sue forme peggiori. Nel 1619 avvenne il primo sbarco di schiavi nella colonia inglese della Virginia. Nel 1869 Francis Galton, cugino di Charles Darwin pubblicò il libro Hereditary Genius che fondava la teoria della ereditarietà, della riproduzione e della gerarchia razziale e esaltava le conseguenze positive della eugenetica che definiva come “autodirezione della evoluzione”. Darwin nel suo libro “Origine dell’uomo” del 1871 sostenne entusiasta le idee di Galton sul miglioramento della razza. L’Origine della specie era stato pubblicato nel 1859. L’eugenetica fiorì sotto il nazismo toccando gli abissi della perversione con gli esperimenti medici di Mengele. Ma il razzismo era vivo anche negli Usa dove si sperimentava sui neri l’andamento della sifilide negando loro il trattamento con la penicillina. E questo avveniva fino all’inizio degli anni 70 del 900. Mendel pubblicò le leggi sulla ereditarietà nel 1865. 


7 Sistema endocrino

 I ritmi sonno-veglia sono condizionati da un asse che va dagli occhi alla epifisi, nella profondità del cervello. Quando il sole tramonta e si fa buio, la serotonina secreta dall’epifisi viene convertita da un enzima in melatonina e ci prepara al ristoro del sonno. La melatonina ha proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidative. Essa è contenuta anche nella frutta, nelle verdure, nei semi e nei cereali. Il sistema endocrino, oltre a decidere il ritmo sonno-veglia, decide i ritmi della crescita, della digestione, della riproduzione, della lattazione, del metabolismo, della respirazione e dell’umore. Fa corrispondere le condizioni interne agli stimoli esterni come la luce, il cibo e l’interazione sociale. Non solo le ghiandole endocrine secernono ormoni, ma anche, ad esempio, i leucociti quando nei processi infiammatori innescano la creazione dell’interleuchina 1 (pirogeno endogeno) che, agendo sull’ipotalamo, scatena la febbre. L’interleuchina 1 collega il sistema immunitario con quello endocrino e nervoso. Essa fa scattare anche l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene in risposta allo stress psicologico. Nello stress acuto questo asse condiziona una risposta neuro-endocrina finalizzata a gestire la  minaccia o il danno. Nello stress cronico l’infiammazione può comportare complicazioni neurologiche, la morte delle cellule pancreatiche. Oggi nuovi composti chimici prodotti dall’industria possono fungere da interferenti endocrini e causare alterazioni nello sviluppo oltre che tumori. L’interferente endocrino più comune presente nella nostra dieta è lo zucchero. Il Messico è riuscito a ridurre il consumo di bevande dolcificate grazie a una tassa del 10% i cui proventi sono stati destinati a piazzare distributori d’acqua nelle scuole. In tutto il mondo l’età del menarca sta scendendo a causa anche degli interferenti endocrini e delle bottiglie di plastica. La luce artificiale e il rumore di fondo attivano la risposta dello stress cronico tramite l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e la secrezione di cortisolo e i processi infiammatori che ne conseguono. Dal 2009 sono più numerosi gli abitanti dei centri urbani rispetto a chi vive in territori rurali. E ciò ha comportato una maggiore solitudine e isolamento sociale. Gli aumentati livelli di stress emotivo ci rendono più vulnerabili alle dipendenze limitando l’attività della corteccia pre-frontale e aumentando quelle del sistema limbico e dell’amigdala. Quando ci troviamo in armonia con l’ambiente viene secreta l’ossitocina dall’ipotalamo. Essa ha un effetto anti-infiammatorio e riduce la quantità di cortisolo in circolo e conduce a una sensazione di benessere. Gli ormoni sono le connessioni chimiche che mettono in relazione i vari sistemi del nostro corpo perché reagiscano alle condizioni del mondo esterno. La consapevolezza di armonia e di equilibrio si riflette nelle connessioni chimiche rappresentate dagli ormoni. 


8 Sistema nervoso

 Gli organismi unicellulari smisero di crescere nelle loro dimensioni perché all’aumentare del volume diminuiva la superficie disponibile per unità di volume. Gli scambi nutritivi e il rilascio di prodotti di scarto con una crescita eccessiva diventavano, perciò, disfunzionali. Iniziarono, così, dei processi di separazione delle funzioni e la formazione di organismi multicellulari. Noi possiamo essere concepiti come sistemi vitali che includono la sinergia tra vari regni biologici. È utile ragionare in una prospettiva sistemica specialmente quando si parla di salute, malattie e cure. Il sistema nervoso ha 3 principali funzioni: 1° ricezione di segnali che provengono dagli organi di senso; 2 la loro integrazione; 3 la risposta motoria. Nello spazio di collegamento tra i neuroni (sinapsi) l’impulso elettrico si trasforma in impulso chimico tramite il rilascio di neurotrasmettitori come la dopamina, la serotonina, l’adrenalina. Questo sistema è messo alle corde quando le necessità della sopravvivenza ci sovrastano fino a sequestrare la nostra mente. Risultano cruciali gli incoraggiamenti a darci da fare e reggere pur di fronte a queste circostanze che non possono essere certo cambiate dalle loro vittime. Le cellule micro-gliali nel cervello sono l’equivalente dei macrofagi nel resto del corpo. Esistono in 2 diversi stati. Il primo ha una funzione di pulizia dell’area intorno al neurone. Il secondo è uno stato pro-infiammatorio che secerne citochine e radicali liberi. Gli astrociti sono un altro tipo di cellula cerebrale correlata alle cellule microgliali. Anche loro regolano la neuro-infiammazione che ha un ruolo nelle sindromi demenziali, nel Parkinson, nella corea di Huntington, nella sclerosi multipla e nella Sla. Il dolore e la sconfitta sociale, sia nostri che di altri, portano all’infiammazione del cervello. Lo stress invecchia il cervello. Il suo impatto è dose-dipendente. Lo stress cronico provoca atrofia dei neuroni responsabili del comportamento e della funzione cognitiva: ippocampo, amigdala e corteccia pre-frontale. Il microbioma riveste un ruolo essenziale nella modulazione delle funzioni cerebrali. Il cervello e il sistema digestivo sono intrecciati tramite il sangue e le connessioni neurali in un asse denominato intestino-cervello-microbiota. L’intestino produce il 90% della serotonina nel corpo, controllata da segnali che arrivano dai nostri microbi. La serotonina provoca una sensazione di benessere. Funge anche da precursore della melatonina. La luce del sole è correlata ai livelli di serotonina. Il microbiota intestinale ha un ruolo nello sviluppo della barriera emato-encefalica che regola il passaggio delle molecole, degli ioni e delle cellule tra sangue e cervello. Riveste un ruolo anche nella mielinizzazione delle fibre nervose e nella maturazione delle cellule micro-gliali che influiscono anche nell’infiammazione e nelle malattie neuro-degenerative. La nostra salute è il risultato dell’interazione di sistemi che operano entro sistemi più vasti. Gli approcci riduzionistici ci inducono a trascurare qualcosa di importante. Il nervo vago è il più lungo del corpo umano e innerva i nostri organi interni influenzando il battito cardiaco e le secrezioni del sistema digestivo. Fa parte del sistema nervoso parasimpatico che prepara il corpo al riposo e alla digestione. Regola anche la risposta infiammatoria in senso anti-infiammatorio. Il nervo vago può essere stimolato col canto dato che passa dietro alla gola e innerva le corde vocali. Innerva anche i polmoni per cui le attività di meditazione che coinvolgono anche il respiro riducono l’infiammazione. Esso aumenta anche l’ossitocina e giova nella demenza. Anche il regno vegetale è ricco di sinergie. Ad esempio, tra micorrizie (i funghi delle radici) e le piante. Le piante cedono carboidrati (il 20% di quelli che producono) e i funghi cedono minerali come fosforo, zinco e rame. Fino al 90% delle piante terrestri si avvantaggiano di questa simbiosi. Le micorrizie secernono acidi che degradano la sostanza organica morta. I filamenti delle micorrizie si collegano alla rete miceliale implicata nel reciproco aiuto. I funghi contengono sostanze psicoattive come la psilocibina e la mescalina. Sono droghe allucinogene che influenzano lo stesso recettore cui si attacca la serotonina provocando un senso di benessere e potenti effetti anti-infiammatori. I farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina, come il Prozac, agiscono attivando questo recettore. La salute non è la condizione statica di un organismo indipendente, ma uno stato di interazione dinamica di sistemi entro sistemi sincronizzato e armonizzato in modi adatti a sostenere la prosperità dell’intero complesso. 


9 Medicina profonda 

La medicina diventa profonda quando non separa l’essere umano dal contesto di cui è parte e dal sistema di relazioni che condizionano il suo stato di salute. Qual è lo stato di salute dei vecchi quando fanno parte di una società in cui la vecchiaia è una condizione da gestire e non da onorare? È importante diventare autenticamente umani prendendoci cura l’uno dell’altro